domenica 29 giugno 1997

Tron

anno: 1982       
regia: LISBERGER, STEVEN   
genere: fantascienza   
con Jeff Bridges, B.Boxleitner, David Warner, C.Morgan, Bernard Hughes   
location: Usa
voto: 1   

Flynn (Jeff Bridges), geniale programmatore di videogames di Los Angeles, scopre che dietro queste incredibili macchine si cela un losco individuo controllato da un computer parlante, il Master Control Program, che vorrebbe accedere ai segreti militari del Cremlino e del Pentagono per dominare il mondo. Risucchiato attraverso un raggio laser all'interno dei circuiti del videogame, nel cosiddetto "mondo parallelo", Flynn riuscirà a sventare il pericolo.
Prodotto dalla Walt Disney e ricavato da un soggetto che il regista ha scritto con Bonnie McBird e sceneggiato da solo, il film non è altro che un fumettone implacabilmente segnato dalla ruggine del tempo. Interamente giocato su effetti che oggi tanto speciali non appaiono (le immagini sembrano muoversi a passo ridotto, come nei film di Buster Keaton), totalmente affidato ai luoghi comuni dei film d'azione (i buoni contro i cattivi, le lotte a suon di microcip), interpretato con approssimazione e fotografato con un algido azzurro da Bruce Logan, che certo non si propone come uno dei maestri del genere, Tron è "una gelida premonizione dell'inferno prossimo venturo" (Grazzini), realizzata per piacere ai ragazzini che all'epoca affollavano forsennatamente le sale dei videogiochi prima che questi potessero essere comodamente attivati in casa. Ma Tron è anche il primo film che porta l'attenzione sui videogames. Al progetto hanno partecipato matite di rango come Moebius, Peter Lloyd, Richard Taylor e Sy Mead.    

sabato 28 giugno 1997

Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo

anno: 1971       
regia: SIEGEL, DONALD
genere: poliziesco
con Clint Eastwood, Harry Guardino, Reni Santoni, Andy Robinson, J.Larch, John Vernon       
location: Usa       
voto: 6

A San Francisco l'ispettore di polizia Harry "la carogna" Callaghan (Eastwood) dà la caccia ad un maniaco criminale soprannominato Scorpio (Robinson) che uccide gente a caso pur di avere una certa somma di denaro. Quando Callaghan riuscirà ad acciuffarlo, un cavillo legale donerà nuovamente la libertà al serial killer. Ma al secondo tentativo, Callaghan non gli risparmierà la vita. 
Scritto e sceneggiato da Harry Julian Fink e R.M.Fink e prodotto dalla Malpaso di Clint Eastwood, il film di Siegel apre le porte ad un fortunato personaggio del grande schermo che tornerà con Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan (diretto da Ted Post), Cielo di piombo, ispettore Callaghan (affidato alle mani di James Fargo), Coraggio... fatti ammazzare (diretto dallo stesso Eastwood) e Scommessa con la morte (di Buddy Van Horn). Con l'occasione fecero ingresso anche le polemiche sulla collocazione politica di Siegel, di Eastwood e dei film di questo genere, attaccati da una sinistra garantista in quanto mostrano lo zelo stupido ed acritico delle istituzioni al quale può fare fronte soltanto la forza innovativa e autarchica dell'individuo. Il film è tratto da un vero episodio di cronaca, che anni più tardi (2007) ispirerà Zodiac, diretto da David Fincher.    

giovedì 26 giugno 1997

Sabotaggio

anno: 1936       
regia: HITCHCOCK, ALFRED  
genere: noir  
con S.Sydney, O.Homolka, J.Loder  
location: Regno Unito
voto: 5  

Il signor Verloc (Homolka) è un tranquillo gestore di cinema capace di trasformarsi in un feroce sabotatore di impianti elettrici che terrorizza le notti dei londinesi. Quando però, per collocare una bomba alla stazione, farà accidentalmente morire il fratellino di sua moglie (Sylvia Sidney), quest'ultima lo colpirà a morte. Ma la donna resterà giustamente impunita per una serie di circostanze fortuite.
Tratto da L'agente segreto di Joseph Conrad, e sceneggiato da Charles Bennett, Sabotaggio si fa apprezzare più per le atmosfere noir che ne rendono palpabile la tensione che per l'intreccio, qui fissato soltanto su alcune sequenze-clou (il bambino che deve consegnare la bomba a sua insaputa, il poliziotto che penetra furtivamente nella casa dell'indagato, la morte di quest'ultimo).    

martedì 24 giugno 1997

I prigionieri dell'oceano

anno: 1943       
regia: HITCHCOCK, ALFRED 
genere: drammatico 
con T.Bankhead, W.Bendix, M.Anderson, J.Hodiak, H.Hull, H.Angel, H.Cronyn, C.Lee         
location: Usa
voto: 6

Durante la seconda guerre mondiale, una nave americana viene affondata da un sommergibile tedesco. Alcuni passeggeri si salvano su una scialuppa. Tra loro, a bordo, c'è un tedesco che li porta fuori rotta. Quando questo smaschera la sua vera personalità, viene linciato a morte e gettato in mare. Ma dalle stesse acque dell'oceano arriva un altro tedesco...
Dal romanzo Lifeboat di John Steinbeck, sceneggiato da Jo Swerling, Hitchcock coglie l'occasione per l'ennesima prova di virtuosismo registico, girando l'intero film all'interno dell'imbarcazione. Tesa ed avvincente, la parabola di Steinbeck sui temi dell'umanità, della giustizia e del vizio è però più convincente nelle premesse che nell'agnizione del protagonista.    

domenica 22 giugno 1997

Il tempo delle mele (La boum)

anno: 1981       
regia: PINOTEAU, CLAUDE 
genere: sentimentale 
con Claude Brasseur, B.Fossey, Sophie Marceau, Richard Bohringer         
location: Francia
voto: 5

La tredicenne parigina Vic (Sophie Marceau) vive un'esistenza che si snoda sui problemi ciclopici dell'abbigliamento per le serate di festa, i parties ai quali partecipare, il motorino, le prime cotte sentimentali, il cicaleccio che ha messo in soffitta definitivamente qualunque reminiscenza sessantottesca. I suoi genitori si arrabattano come possono per rendere meno gravi queste sue dolentissime paturnie, ma anche loro hanno qualche afflizione: lui (Claude Brasseur), dentista, ha un'amante ricattatoria dalla quale vuole separarsi; lei (Fossey), disegnatrice vendicativa, si rifa' portandosi a letto il professore di matematica della figlia. Alla fine, forse, si ritroveranno.
Uno dei film francesi di maggior successo commerciale di tutti i tempi - tratto da un soggetto di Daniele Thompson e Claude Pinoteau e sceneggiato dallo stesso Thompson - è una rappresentazione garbata ed indulgente di un passaggio d'epoca agghiacciante, fenomenologicamente rappresentativo non soltanto della borghesia transalpina del tempo, ma di un'intera generazione che a quegli stessi valori (?) farà appello. Riletto in chiave sociologica, il primo dei tre film di Pinoteau sul Tempo delle mele - che già aveva dedicato Lo schiaffo ai rapporti tra genitori e figli - pur rivelandosi debole nella struttura narrativa (i momenti più interessanti sono quelli che coinvolgono le vicende degli adulti), rimane una testimonianza imprescindibile di un'epoca nella quale tanti, troppi, si sono appieno riconosciuti. La canzone di Richard Sanderson Reality, tema del film, ebbe un successo enorme.    

Mario, Maria e Mario

anno: 1993       
regia: SCOLA, ETTORE
genere: drammatico
con Giulio Scarpati, Valeria Cavalli, Enrico Lo Verso, Laura Betti, Gianni Ippoliti, W.Bordon, Rocco Mortelliti            
location: Italia
voto: 3

La svolta di Achille Occhetto del 1990 e il cambiamento dei connotati del più grande partito politico di sinistra vengono vissuti con umori assai diversi dai tesserati di una sezione comunista capitolina. Le divergenze ideologiche tra il tipografo de L'Unità Mario (Scarpati) e la moglie commessa di farmacia Maria (Cavalli) avranno immancabili ripercussioni sulla vita di coppia, e Maria si avvicinerà ad un altro Mario (Lo Verso), "ingraiano" come lei.
Ambientando il racconto nelle sezioni di partito ed affrontando un tema già sviluppato con intelligenza da Moretti (La cosa e Palombella rossa) ed inutile comicità da Alessandro Benvenuti (Zitti e mosca), Scola torna ad occuparsi del popolo comunista (C'eravamo tanto amati, Dramma della gelosia..., La terrazza), costruendo una metafora - sceneggiata con la figlia Silvia - di basso profilo, attorcigliata sulle più corrive problematiche dell'evento ("Quando Berlinguer fece il compromesso storico ci ha interpellato?", il nome del partito, i tesserati di vecchia data) ed imperniata su un banale plot sentimentale. Alla fine, i tre sapranno stare dalla stessa parte quando si troveranno davanti al nemico, impersonato da notturni picchiatori fascisti. Capita l'allegoria? Raccapricciante la recitazione di quasi tutto il cast (fa eccezione la sola Laura Betti) ed inopportuna e dilagante la presenza dell'ambientalista Willer Bordon nei panni di un rappresentante di sezione. Cammeo per il presentatore Gianni Ippoliti nella parte di un barista.

sabato 14 giugno 1997

Splendor

anno: 1988   
regia: SCOLA, ETTORE 
genere: commedia 
con Marcello Mastroianni, Massimo Troisi, Marina Vlady, Pamela Villoresi, Giacomo Piperno, Paolo Panelli, Gilda Desideri, Nicoletta Della Corte, Ferruccio Castronovo, Mauro Bosco  
location: Italia
voto: 7

Giocando per la terza volta la carta della diffrazione temporale (dopo Ballando Ballando e La famiglia), Scola fa il suo omaggio al cinema raccontandone la storia attraverso successi (girati in bianco e nero) e disfatte (a colori) di un piccolo esercizio del frosinate (il film è girato ad Arpino). A guidare la sala cinematrografica ci sono Jordan (Marcello Mastroianni), praticone smaliziato che ama il cinema pur non disinteressandosi al lato economico e Luigi (Massimo Troisi), proiezionista sognatore al quale la fidanzata rimprovera di vivere un'esistenza sussidiaria infittita da troppe immagini in 35 mm. Ricalcando sommariamente le vicende tracciate da Gian Piero Brunetta, che del film è anche l'ideatore, la storia del cinema si snoda dai primi richiami di piazza alla conversione delle sale in luci rosse, fino alla epidemia delle chiusure in serie, con un finale pieno di speranza che ricalca il miracolo de La vita è meravigliosa di Capra, in cui il pubblico si re-impossessa della sala ormai chiusa intonando il The bells of St.Mary's. Così, alla vista delle immagini de L'albero degli zoccoli, Amarcord, La battaglia di Algeri, La cena delle beffe, Effetto notte, La grande guerra, Miracolo a Milano, Metropolis, Playtime, Il posto delle fragole, I pugni in tasca, Scipione l'africano, Il sorpasso e "Z" l'orgia del potere, e al motto insieme dubbioso e fatalista dei due protagonisti che ripetono "Il dove e il quando" "Il come e il perché", non si può auspicare altro che la settima arte possa avere vita eterna.

venerdì 13 giugno 1997

Carogne (Ciro and me)

anno: 1995       
regia: CARIA, ENRICO   
genere: grottesco   
con Alessandro Haber, Carlotta Natoli, Angelo Infanti, Glauco Mauriello, B.Giovannini, B.Palme, Daniele Formica, Milena Vukotic, Leo Gullotta, Enrico Caria, Stefano Disegni   
location: Italia
voto: 3   

In una Roma post-moderna contagiata da un'inarrestabile epidemia suicidaria, Prototipo (Alessandro Haber) dirige un'agenzia per la riscossione dei crediti. Indagando su un improbabile caso di morte di un certo erede Boffetti (Daniele Formica), questo Marlowe in piena decadenza scopre che il suddetto ha egemonizzato l'intero paese grazie ad una vendita di contrabbando di mercurio rosso, che peraltro ha fatto crescere a dismisura il suo polipo Ciro.
Da un soggetto strampalato di Enrico Caria (fumettista e figlio dell'ex leader socialdemocratico), sceneggiato con Luca D'Ascanio, un film che vorrebbe essere una satira sulla politica italiana, irraccontabile e ai limiti dell'assurdo, aggraziato da qualche passabile trovata grottesca e dallo humour nero.    

martedì 10 giugno 1997

Riso in bianco - Nanni Moretti atleta di sé stesso

anno: 1984   
regia: COLLI, MARCO   
genere: documentario   
con Nanni Moretti, Gianni Di Gregorio   
location: Italia
voto: 6   

Prodotto da Rai Tre per la serie Che fai? Ridi?, Riso in bianco è un documentario onirico e stralunato che assembla ritagli di interviste impossibili col regista romano, spezzoni di film, back-stages, documenti d'epoca dai primi "corti" in Super 8 (La sconfitta e Come parli, frate?) e molti momenti della giornata di Moretti dedicati allo sport (palla a nuoto, calcio, jogging, tennis). Velleitario e vagamente agiografico tributo ad uno dei migliori registi nati negli anni '50, divertente ed imperdibile per i fan del regista.

domenica 8 giugno 1997

Harvey

anno: 1950   
regia: KOSTER, HENRY
genere: grottesco
con James Stewart, J.Hull, P.Dow, C.Drake
location: Usa       
voto: 8,5

All'ammonimento della sorella che gli ricorda che "in questo mondo devi essere o molto astuto o molto amabile", Elwood P.Dowd (James Stewart, l'incarnazione stessa della simpatia) non ha dubbi e imbocca spavaldo la seconda strada. Gentile e ospitale con chiunque gli capiti a tiro, Elwood passa le giornate in compagnia di Harvey, un grande coniglio bianco col quale chiacchiera e beve. Davanti ad una situazione allucinatoria insostenibile, la sorella (Hull) cercherà di farlo internare in una clinica psichiatrica, ma il dubbio circa la concreta esistenza del coniglio comincerà ad attanagliare non soltanto il Dottor Crowley, primario della clinica, ma anche lo spettatore.
Nel pieno del successo della commedia all'americana, Koster guadagna coraggiosamente la via del grottesco, facendo indossare a James Stewart i panni del personaggio di una commedia di Mary Chase (qui sceneggiatrice con Oscar Brodney) già vincitrice del premio Pulitzer. Pur inzeppato di momenti esilaranti e premiato dall'efficacissima interpretazione del protagonista (peraltro doppiato magnificamente nella versione italiana) - tornato al ruolo dell'ingenuo idealista dopo Mr.Smith va a Washington - Harvey non trascura di inserire nella partitura qualche acuto sul rapporto tra scienza e arcano, trasformandosi in un divertente apologo "sul disagio sociale di un mondo dai ritmi incomprensibili" (Veltroni). Oscar a Josephine Hull.