domenica 29 ottobre 2000

I fiumi di porpora (Les rivieres pourpres)

anno: 2000       
regia: KASSOVITZ, MATHIEU 
genere: giallo 
con Jean Reno, Vincent Cassel, Nadia Fares, Jean Pierre Cassel, K.Belkhadra, D.Flamand, Dominique Sanda    
location: Francia
voto: 8 

Impegnati in due casi apparentemente distinti - quello di un barbaro omicidio preceduto da strazianti torture e la profanazione di una tomba dove è sepolta una bambina - il veterano commissario Niémans (Jean Reno) e il giovane collega Kerkèrian (Vincent Cassel), uno che proviene "dall'altra sponda", si trovano a collaborare tra loro. Gli indizi infatti li conducono ad una università-modello ubicata sulle Alpi a 3000 metri di quota, dove un rettore con tendenze filonaziste vorrebbe allevare una razza superiore attraverso una selezione dei più dotati intellettualmente e fisicamente. I continui incroci tra consanguinei hanno però indebolito la "razza", che ha così bisogno di rinforzarsi altrove, sostituendo i neonati delle famiglie montanare autoctone con i pargoli tarati nati dai figli dell'università. Ma qualcuno non sta al gioco ed inizia una serie di delitti truculenti.
Tratto dal best-seller omonimo di Jean Christophe Grangè, che lo ha poi sceneggiato col regista, I fiumi di porpora (la metafora sta per il sangue che scorre nelle vene dei "sani") è un thriller agghiacciante come non se ne vedevano da tempo. Più morboso de Il Silenzio degli innocenti, più terrificante de L'esorcista, più rigoroso nella sceneggiatura de I soliti sospetti, il film di Kassovitz - ritrovato enfant-prodige del cinema transalpino - è di quelli ad altissima tensione. L'ombra di ieri del nazismo e quella di oggi dell'eugenetica fusa con la biotecnologia molecolare, scene d'azione mozzafiato, qualche tocco da cinema dell'orrore sono gli ingredienti di uno dei gialli meglio riusciti del periodo, indebolito soltanto da un finale eccessivamente frettoloso.    

domenica 8 ottobre 2000

Agente 007 - GoldenEye

anno: 1995   
regia: CAMPBELL, MARTIN  
genere: spionaggio  
con Pierce Brosnan, Sean Bean, Izabella Scorupco, Famke Janssen, Joe Don Baker, Judi Dench, Robbie Coltrane, Simon Kunz, Minnie Driver, Tchéky Karyo, Alan Cumming, Gottfried John, Serena Gordon, Michael Kitchen, Samantha Bond, Desmond Llewelyn  
location: Regno Unito
voto: 6

L'agente segreto 007 (Pierce Brosnan), al servizio si sua Maestà britannica, stavolta è alle prese con un ex-collega che - sfruttando i sentimenti di rivalsa di alcuni militari russi ancora segnati dall'esperienza della Guerra Fredda - vorrebbe appropriarsi con questi di un satellite nucleare (Il GoldenEye, appunto) puntandolo in direzione di Londra, per poi svuotare le banche della città dopo avere messo k.o. i congegni elettronici della città. Inutile dire che - muovendosi tra San Pietroburgo, Cuba e l'Inghilterra - James Bond riuscirà a sventare il pericolo.
Nella storia di Michael France (già autore del copione di Cliffhanger), sceneggiata da Jeffrey Caine e Bruce Feirstein, il personaggio di Ian Fleming fa uso di ogni possibile mezzo di locomozione, sventra palazzi passandovi in mezzo con un carro armato, si tuffa da qualsiasi altezza e su qualunque suolo, è invincibile, cavalleresco, galante e pieno di umorismo, non si fa mai un graffio e come Priapo è sempre pronto all'Atto, con la maiuscola, s'intende. Alla fiera dell'inverosimile ci si diverte comunque moltissimo: sparatorie e inseguimenti in quantità, persino qualche siparietto comico, trama fittissima, belle donne e un Brosnan con la faccia da indossatore risollevano gli umori un po' stanchi di un personaggio che - grazie al tocco del neozelandese Martin Campbell - sembra ancora molto lontano dalla pensione. GoldenEye è il primo film della serie girato dopo la caduta del muro di Berlino ed il primo interpretato dal nordirlandese Brosnan. Nei bei titoli di testa, peraltro in classico stile 007 aggiornato agli anni Novanta, con immagini alla Salvator Dalì che mescolano reperti dell'URSS che fu con donne danzanti, si può sentire GoldenEye, scritta da Bono e The Edge e cantata da Tina Turner.    

martedì 3 ottobre 2000

Blade runner

anno: 1982       
regia: SCOTT, RIDLEY   
genere: fantascienza   
con Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos, M. Emmet Walsh, Daryl Hannah, William Sanderson, Brion James    
location: Usa
voto: 6,5   

Nella Los Angeles del 2019 ridotta ad una casbah gigantesca quattro "replicanti", androidi generati dai dottor Frankenstein del ventunesimo secolo, stanno cercando di farsi allungare la vita dal loro creatore. Rick Deckard (Harrison Ford) - capo della polizia locale - ha il compito di eliminarli. Ma si innamora di una di loro (Sean Young).
Basato sul romanzo Do androids dream of electric sheep di Philip K.Dick e sceneggiato da Hampton Fancher e David Peoples, Blade runner è unanimemente considerato uno dei pilastri del genere fantascientifico, caratterizzato dall'inquietante esplosione demografica losangelina (dominata dagli orientali), dall'atmosfera cupa e noir che avvolge l'intero film, dalla trama thriller e dalla dialettica tra il bene e il male che hanno confini indefiniti: il leader dei replicanti, novello Prometeo, chiede il diritto alla vita ed ha pietà di quella del suo cacciatore, a sua volta algido esecutore delle sue funzioni. Nel 1991 lo stesso Scott rimise in circolazione in film togliendo la narrazione fuori campo e cambiando il finale, meno consolatorio ma più sibillino.