sabato 21 gennaio 2006

The aviator

anno: 2005   
regia: SCORSESE, MARTIN
genere: biografico
con Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, Gwen Stefani, Adam Scott, Kelly Garner, Ian Holm, Alan Alda, Alec Baldwin, Emma Campbell, Frances Conroy, Willem Dafoe, Jude Law, John c. Reilly, Amy Sloan, Benjamin Centoducati, Joe Cobden, Stephane Demers, Stanley Desantis, Al Dubois, Meghan Elizabeth, Harrison m. Held, Sam Hennings, Edward Herrmann, Danny Huston, Yves Jacques, Ronnie Kerr, Vincent Laresca, Josie Maran, James Rae, Matthew Reidy, Matt Ross, Richard Rossi, Scott Sahadi, Nellie Sciutto, Justin Shilton, Brent Spiner, Dennis St john, Harry Standjofski, John h. Tobin, Chris Ufland, Martha Wainwright, Rufus Wainwright
location: Usa
voto: 9

Reduce dal fiasco ai botteghini di Gangs of New York, Scorsese torna alla carica con un film ambizioso, lungo quasi tre ore, in cui racconta una parte della lunga epopesa di Howard Hughes (quella tra l'inizio degli anni trenta e la fine degli anni quaranta del Novecento). Hughes era un magnate della finanza, diventato ricchissimo fin da giovane grazie al petrolio, padrone di una compagnia aerea, megalomane come pochi, eccentrico, iracondo, anticomunista, produttore di film come Scarface, che fecero epoca, e regista di altri di cui restano nella memoria più le travagliate vicende realizzative che i film veri e propri (ne girò due: Gli angeli dell'inferno e Il tuo corpo mi scalderà). Con grande dispendio di mezzi, le scenografie sontuose e perfette nella ricostruzione d'epoca di Dante Ferretti, Scorsese racconta i tic, le bizzarrie, gli amori (ebbe relazioni con le grandi dive dell'epoca, da Catherine Hepburn a Jane Harlow e Ava Gadner), le manie igieniste che lo portarono ripetutamente in una condizione di isolamento claustrofobico, le vicende giudiziarie (la sua TWA fece una concorrenza feroce alla Pan Am) e, più di ogni altra cosa, l'incontenibile ambizione nel progettare sempre nuovi aerei. Lo stile del regista italoamericano si rivela in tutta la sua grandezza, mettendo a segno molte scene memorabili (su tutte, quella in cui lo stesso Hughes precipita su una zona abitata a bordo di un gigantesco velivolo). Manca un pizzico di cuore in più, in un film che rasenta la perfezione formale. 5 Oscar (su 11 nomination): miglior attrice non protagonista (Cate Blanchett, irritante nella parte di Katherine Hepburn: un premio davvero inspiegabile), migliori scenografie, miglior fotografia, migliori costumi e miglior montaggio. Il film ha anche vinto 3 Golden Globe: miglior film drammatico, miglior colonna sonora e miglior attore protagonista a uno straordinario Leonardo Di Caprio, che non lesina qualche vezzo che ricorda il grandissimo Robert De Niro. Soggetto e sceneggiatura sono di John Logan.    

venerdì 13 gennaio 2006

Match point

anno: 2005   
regia: ALLEN, WOODY 
genere: drammatico 
con Jonathan Rhys Meyers, Scarlett Johansson, Emily Mortimer, Matthew Goode, Brian Cox, Penelope Wilton, Alexander Armstrong, Ewen Bremner, Selina Cadell, Georgina Chapman, John Fortune, Mark Gatiss, Emily Gilchrist, Scott Handy, Mary Hegarty, Paul Kaye, Toby Kebbell, Rose Keegan, Janis Kelly, Simon Kunz, Philip Mansfield, Eddie Marsan, James Nesbitt, Anthony O'donnell, Alan Oke, Steve Pemberton, Rupert Penry-jones, Miranda Raison, Colin Salmon, Geoffrey Streatfeild, Zoe Telford, Margaret Tyzack  
location: Regno Unito
voto: 9
 

Ex promessa del tennis professionistico, Chris (Rhys-Meyers) dà la scalata all'alta società londinese dapprima entrando come insegnante di racchetta in un circolo esclusivo, quindi sposando la figlia di un ricchissimo industriale (Mortimer) ma coltivando una passione - non troppo segreta - per Nola, la fidanzata del cognato Tom (Goode), ragazza americana con la passione per la bottiglia e velleità da attrice. Quando la relazione tra Nola e Tom arriva al capolinea, la sensuale fanciulla diventa l'amante di Chris. Le cose precipitano quando - unitamente alle richieste sempre più pressanti della donna affinchè Chris lasci la moglie - arriva anche una gravidanza. Chris inscena una rapina nella palazzina di Nola e il caso ruota tutto dalla sua parte, portando la polizia fuori strada.
A 70 anni Allen - dopo essersi appiattito su una commedia diventata orami la maniera di se stessa - trova un impressionante colpo di reni con un film magistrale, a metà tra melò e giallo, di impronta molto classica. Hitchcock va a braccetto con Bergman, la lucida ironia con cui il regista newyorchese ci regala il suo punto di vista sul ruolo del caso usando la metafora del tennis si coniuga con un finale memorabile e per nulla consolatorio.

mercoledì 11 gennaio 2006

Shark tale

anno: 2005       
regia: BERGERON, BIBO * JENSON, VICKY * LETTERMAN, ROB  
genere: animazione  
con le voci di Tiziano Ferro, Luca Laurenti, Luisa Corna  
location: Usa
voto: 5

Un gruppo di squali organizzati come una cosca mafiosa con tanto di padrino semina il panico in una pacifica città degli abissi marini. Uno squalo dissidente e vegetariano, al quale il fratello deve insegnare "il mestiere", alla morte accidentale di quest'ultimo coglie l'occasione per rifugiarsi nella città grazie all'aiuto dell'amico Oscar, un pesciolino che va millantando di essere lo "scannasquali". La messa in scena dura per un po', fino a quando il padrino non accoglie a casa il figliol prodigo e Oscar si toglie la maschera da impostore.
Il film della Dreamworks di Spielberg è come sempre ineccepibile sul piano visivo: non mancano le invenzioni scenografiche con tanto di graffiti giovanili sui muri a cui si aggiungono le trovate linguistiche, le canzoni in chiave rap e l'idea di far assomigliare i pesci agli attori (Will Smith impersona e doppia Oscar nella versione originale, Robert De Niro fa la parte del padrino, Jack Black quella della squalo vegetariano, Renee Zellweger la timida findanzata di Oscar e Angelina Jolie incarna - è il caso di dirlo - un maliarda doppiogiochista). Ma il racconto è raffazzonato, la morale sul diverso terribilmente banale e la vicenda complessivamente poco avvincente.    

sabato 7 gennaio 2006

Oltre il giardino (Being there)

anno: 1979   
regia: ASHBY, HAL
genere: fantapolitico
con Peter Sellers, Shirley Maclaine, Melvyn Douglas, Jack Warden, Richard Dysart, Ruth Attaway, Richard Basehart, Frank Brill, Alfredine Brown, Oteil Burbridge, Dave Clennon, Brian Corrigan, Denise Dubarry, Jerome Hellman, Alice Hirson, Donald Jacob, Ravenell Keller iii, Ernest Mcclure, Kenneth Patterson, Richard Venture
location: Usa
voto: 9,5

Dopo avere vissuto una vita intera a servizio come giardiniere in una casa di Washington, il cinquantenne analfabeta Chance (Sellers) è costretto a sloggiare. Il caso – durante il suo caracollare a vuoto per le strade di una città nella quale non si è mai inoltrato – lo porta fortuitamente presso la casa faraonica di un magnate della finanza. Qui i suoi modi garbati, l’aspetto distinto e i riferimenti alle uniche cose che conosce – il giardinaggio e la televisione – vengono interpretati come espressioni sibilline di un pensiero profondo. Da qui ai salotti dell’aristocrazia locale, alla stretta di mani al presidente degli Stati Uniti e all’interessamento nei suoi confronti da parte dei media, il passo è breve.
Il capolavoro di Hal Ashby – tratto dal romanzo di Jerzy Kozinsky – è un apologo in chiave fantapolitica su una società obnubilata dalla televisione, in cui un minus habens qualsiasi (o forse, come scrive Tullio Kezich, «un idiota ispirato») – capace di dire «mi rendo conto» e poco più – può assurgere a un’immeritata notorietà. Ultimo film di grido per Peter Sellers, di ineffabile bravura. Nella colonna sonora, una folgorante versione di Eumir Deodato dello Zarathustra di Strauss.

giovedì 5 gennaio 2006

Tu chiamami Peter (The life & death of Peter Sellers)

anno: 2005   
regia: HOPKINS, STEPHEN 
genere: biografico 
con Geoffrey Rush, Charlize Theron, Emily Watson, John Lithgow, Miriam Margolyes, Peter Vaughan, Sonia Aquino, Stanley Tucci, Stephen Fry, Henry Goodman, Peter Gevisser, David Robb, Edward Tudor-pole, Steve Pemberton, Nigel Havers, Eliza Darby, Heidi Klum, Joseph Long, Sam Dastor, Tom Wu, Kennie Andrews, Richard Ayoade, James Bentley, Osmund Bullock, Kate Burrell, In-sook Chappell, George Cicco, Josh Cole, Charlotte Connoley, Mackenzie Crook, Lance Ellington, Rosie Fellner, Ty Glaser, Kenneth Hadley, Molly Hallam, Mona Hammond, Stephanie Jacob, Julian Littman, Bruce Mackinnon, Nick Maloney, Simon Markey, Gerrard Mcarthur, Martin Mcdougall, Jane Milligan, Markus Napier, Tope Oluwole, Lucy Punch, Grant Russell, Robert Sherman, Alison Steadman, Richard Syms, Tiara Tian, Robert Wilfort, Alan Williams, Vera Zaal 
location: Regno Unito   
voto: 6,5

A 25 dalla scomparsa (1980), Stephen Hopkins celebra - come recita il titolo inglese - la vita e la morte di Peter Sellers, mattatore ai botteghini d'Oltremanica per più di un ventennio, tra gli anni '60 e i '70. I film del genere sono sempre una scommessa: c'è spesso qualcuno pronto a storcere il naso su forzature e omissioni. Del film del regista britannico salta all'occhio la sproporzione tra la dimensione privata e quella professionale dell'attore inglese: c'è molto della prima e - a dispetto della suprema interpretazione di Geoffrey Rush, che di Sellers recupera il ricchissimo repertorio mimico - poco della seconda. Il film suona le trombe sugli eccessi del protagonista, sul suo egocentrismo (quando l'impresario gli dice, a proposito del fatto che Sellers ancora non era noto negli States, che a Duluth non lo conoscono, Sellers risponde "Beh, neanch'io so dov'è Duluth"), sul rapporto patologico con la madre (Margolyes), sulla vita sentimentale sregolata (Sellers ebbe quattro mogli), sulla personalità incontenibile. Dalla parabola artistica di Sellers emergono l'odio per la figura dell'ispettore Clouseau, il difficile rapporto con i registi (come Edwards e Kubrick), l'altalena nei successi (c'è una bella battuta in cui Rush-Sellers dice "Sai come puliscono i cinema? Con i miei film: è molto più facile passare l'aspirapolvere quando le sale sono vuote"), fino alla consacrazione oltreoceano. Insomma, il film ha i suoi limiti, ma Hopkins ha evitato la trappola dell'agiografia con un racconto biografico pieno di humour e inventiva, nonostante la vita di Sellers - morto ad appena 54 anni - appaia come un tormento.    

mercoledì 4 gennaio 2006

Crash - Contatto fisico

anno: 2005   
regia: HAGGIS, PAUL 
genere: drammatico 
con Don Cheadle, Matt Dillon, Brendan Fraser, Sandra Bullock, Thandie Newton, Ryan Phillippe, Jennifer Esposito, William Fichtner, Terrence dashon Howard, Ludacris , Larenz Tate, Karina Arroyave, Dato Bakhtadze, Art Chudabala, Sean Cory, Tony Danza, Keith David, Loretta Devine, Ime n. Etuk, Eddie Fernandez, Howard Fong, Billy Gallo, Ken Garito, Nona Gaye, Octavio Gomez, James Haggis, Sylva Kelegian, Daniel dae Kim, Bruce Kirby, Jayden Lund, Jack Mcgee, Amanda Moresco, Martin Norseman, Joe Ordaz, Greg joung Paik, Michael Pena, Yomi Perry, Alexis Rhee, Ashlyn Sanchez, Molly Schaffer, Paul e. Short, Marina Sirtis, Bahar Soomekh, Allan Steele, Kate Super, Beverly Todd, Shaun Toub  
location: Usa
voto: 7 

Bella idea, quella di Paul Haggis - già sceneggiatore per Clint Eastwood nel pluridecorato Million dollar baby -, di raccontare l'oscillazione tra il bene e il male, tra attenzione e disattenzione verso il prossimo attraverso la metafora che fa muovere il pendolo - in una specie di gioco paradossale - tra la disumanità del pregiudizio e del razzismo e la ritrovata umanità in occasione di incidenti stradali. Già, perché la gente di Los Angeles raccontata nel film di Haggis sembra contagiata dal virus dell'indifferenza che spesso si trasforma in odio. Protagonisti sono donne e uomini qualunque - un detective, un poliziotto con il padre malato, un attore, due ragazzi di strada, un commerciante e altri ancora - che ritrovano una qualche umanità soltanto di fronte al trauma dell'incidente. Come a dire che la freddezza delle lamiere rappresenta il fondo sul quale dobbiamo poggiare per dare un colpo di reni e risalire a galla. Inevitabile scomodare Altman per richiamare lo stile narrativo di quest'opera prima nel quale gli attori - persino una come Sandra Bullock - sembrano voler gareggiare in bravura.
Premio Oscar 2006 come miglior film.