domenica 24 maggio 2015

Il racconto dei racconti (The Tale of Tales)

anno: 2014       
regia: GARRONE, MATTEO  
genere: fantastico  
con Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Bebe Cave, Stacy Martin, Christian Lees, Jonah Lees, Laura Pizzirani, Franco Pistoni, Alba Rohrwacher, Jessie Cave, Massimo Ceccherini, Giselda Volodi, Giuseppina Cervizzi, Luisa Ragusa, Giovanni Calcagno, Stefano Strufaldi, Giuseppe Carnemolla, Diego Parenti, Gherardo Toccafondi, Lorenzo Mastronardi, Paolo Risi, Giuliano del Taglia, Betty La Padula, Kathryn Hunter, Ryan McParland, Kenneth Collard, Renato Scarpa, Guenda Goria, Catrinel Marlon, Talita Bartoli, Cristiana Vaccaro, Elizabeth Kinnear, Andrea Rodriguez, Sabrina La Torre, Guillaume Delaunay, Eric MacLennan, Nicola Sloane, Davide Campagna, Giulio Beranek, Vincenzo Nemolato  
location: Italia, Francia, Regno Unito
voto: 7,5  

Nel passaggio dall'iperrealismo della sua opera d'esordio, Terra di mezzo, a questo film fiabesco tratto da alcuni racconti del '600 scritti da Giambattista Basile, sembrerebbe che nel cinema d'essai di Matteo Garrone non ci sia alcuna continuità. E invece il prodigio di questo Cunto de li cunti, come recitava il titolo vernacolare originale, sta proprio nell'aver riportato nell'alveo del racconto fantastico i perni tematici delle ossessioni del regista romano: l'inganno e la semiotica dei corpi. Già perché le tre storie che Garrone seleziona dall'originale parlano proprio di tentativi di raggiro: due gemelli albini nati da un sortilegio ma di diverso lignaggio (uno è figlio della regina, l'altro di una serva), che cercano di confondere la testa coronata (Hayek), maldisposta verso tanta supposta promiscuità di casta; una vecchia sedotta da un re (Cassel) e tramutatasi in una bellissima giovinetta grazie all'incantesimo di una maga e in seguito diventata regina e infine un re (Jones) niente affatto disposto a cedere la mano della propria figlia, promessa in palio a chi saprà riconoscere a quale animale appartenga la pelle di una pulce (gigante) nella convinzione che nessuno riuscirà a farlo. Vincerà un orco, uno dei tanti freaks somatici raffigurati con enorme gusto pittorico che popolano quest'opera immaginifica: pelli ricucite, cuori di drago estratti dalle interiora, nani, volti di sconvolgente bruttezza, i due albini. Il tutto coniugato con un casting internazionale e la colonna sonora assai pertinente di Alexandre Desplat, incastonata su una cornice con lacerazioni da grand-guignol nella quale la differenza la fanno le incredibili location (Donnafugata, Sammezzano e Sermoneta e altri luoghi così magici da non aver bisogno del ritocco al computer) dove la troupe è andata a girare.
Così, dall'inganno per eccellenza del reality a questo Racconto dei racconti (e, in precedenza, Primo amore e L'imbalsamatore), il cinema di Garrone continua a raccontarci l'illusione del reale attraverso il prima deformante del parossismo dei corpi. Peccato soltanto che lo faccia attinendosi a un'illustrazione magistrale ma sostanzialmente fredda.    

Nessun commento:

Posta un commento